Riportiamo la testimonianza di Alberto Sciortino, ex consigliere provinciale durante seconda metà gli anni ’90 a Palermo, circa le grandi infrastrutture della mobilità e che videro contrapporsi Comune e Provincia. Una guerra ideologica che fece perdere anni preziosi all’intera città.
Non pretendo che qualcuno lo ricordi, ma tanti anni fa sono stato tra gli amministratori di questa città e in questa (ex) veste vorrei contribuire al dibattito di oggi sulla mobilità, se il sito me lo consente, con qualche ricordo che spero sia utile.
Per inquadrare il periodo: tra il 1994 e il 1996 ero consigliere provinciale di opposizione alla giunta guidata dal Presidente Musotto (prima del suo arresto); tra il 1996 e il 1998 sono stato invece assessore al bilancio e patrimonio della successiva amministrazione guidata da Pietro Puccio. Alle seguenti elezioni, i palermitani tornarono a votare Musotto, ma questa è un’altra storia.
In quegli anni si svolgeva a Palermo quasi una “guerra di religione” dai toni accesissimi sulla futura mobilità della città. La Provincia di Musotto guidava lo schieramento a favore della metropolitana sotterranea e il Comune di Orlando quello a favore dei tram di superficie.
Il piano che oggi – con il ritorno di Orlando – sta finalmente nascendo, dopo che per anni il Comune stesso, diversamente amministrato, l’ha bloccato, risale a quelle discussioni e prevedeva proprio la realizzazione dei tram e del completamento dell’anello ferroviario esistente, che – allora come oggi – si fermava alla stazione Giachery.
Pur con tutti i suoi limiti, questo piano, completato dalle pedonalizzazioni, dall’auspicato miglioramento dei servizi AMAT, dal biglietto integrato, dal car e byke sharing, dalle nuove piste ciclabili, ecc, disegna un modello di mobilità sostenibile e potenzialmente adeguato alla città. Il che non vuol dire che siano tutte rose e fiori, che non abbia difetti, che tutto proceda bene e senza intoppi, ecc., ma solo che, se si guarda alla foresta invece di concentrarsi sull’albero, non si può non sperare che, salvo intoppi, ostacoli politici, fallimenti di imprese o altro, in futuro, almeno da questo punto di vista, Palermo sia un po’ migliore.
I ricordi personali che credo sia utile portare al dibattito sono due: uno relativo al completamento dell’anello ferroviario e uno al piano in generale.
ANELLO FERROVIARIO.
In quegli anni Novanta ho partecipato a vari incontri tra la Provincia e le Ferrovie dello Stato, titolari del tracciato dell’anello ferroviario e quindi della progettazione e dei lavori su di esso. Ricordo chiaramente che l’ipotesi cui si faceva riferimento era di un completamento di quest’anello in superficie. La stazione Giachery è sotterranea (o, più esattamente, l’area circostante fu a suo tempo sollevata affinché la linea ferroviaria passasse sotto: il famoso “cavalcavia” accanto al mercato ortofrutticolo), ma dentro l’area dell’ENEL e del Porto, la linea (oggi non in uso) si trova in superficie.
Oggi su quella linea si sta scavando per predisporre la stazione Porto, ma allora s’ipotizzava una stazione Porto di superficie, dalla quale poi la linea avrebbe proseguito, sempre in superficie, come una specie di tram, sia pure più pesante visto che su linea ferroviaria, su via Emerico Amari e fino a riallacciarsi alla linea ferrata verso la stazione Lolli, dove si sarebbe reinnestata alla linea sotterranea.
Sarebbe stato più giusto, rispetto all’attuale progetto? Francamente non lo so. Avrebbe avuto di certo i suoi problemi di realizzazione, ma oggi, in Piazza Castelnuovo, piuttosto che uno scavo, avremmo una pensilina simile a quelle delle altre linee del tram e probabilmente i ficus non ne sarebbero stati toccati (impossibile dirlo con certezza, perché non c’erano ancora progetti dettagliati).
Coerentemente con la sua impostazione che prediligeva le opere in sotterranea, la giunta provinciale di Musotto si propose invece di realizzare già allora la fermata Porto sottoterra. La Provincia (amministrazioni ancora precedenti) aveva già finanziato la realizzazione della fermata Orléans e Musotto avrebbe voluto fare il bis finanziando la fermata Porto, ma facendola, appunto, sottoterra.
Personalmente, e con altri consiglieri, mi opposi a quel progetto, per varie ragioni, tra le quali mi limito a sottolineare i seguenti.
Innanzitutto, i costi. La stazione in sotterranea aveva un costo preventivato pari a 4-5 volte quella di superficie. Secondo, le difficoltà tecniche: scavare non lontano dal mare comporta rischi non indifferenti d’imprevisti che avrebbero fatto lievitare i già alti costi e dilatare i tempi e forse condotto all’impossibilità di completare l’opera. Terzo, le prospettive: se la stazione Porto è in sotterranea, tutte le opere a seguire devono essere in sotterranea, perché nelle aree limitrofe, non vi è più spazio per consentire alla linea di uscire in superficie. Noi preferivamo la prospettiva della linea di superficie.
L’Ente Porto appoggiava l’ipotesi sotterranea, sostenendo che la linea in superficie sarebbe entrata in contrasto con il transito dei mezzi pesanti nell’area portuale verso gli imbarchi, che avvenivano dall’ingresso corrispondente al Molo Santa Lucia e quindi attraversando la sede della linea ferrata. Ricordo che l’Ente Porto, per sostenere questa posizione, parlava di diverse centinaia di camion che transitavano ogni giorno da quel varco e che io pagai con i nostri pochi fondi da consiglieri un gruppo di ragazzi per fare una rilevazione diretta del dato, contando i camion per diversi giorni. Questa rilevazione smentì le affermazioni dell’Ente Porto: transitava solo qualche decina di camion al giorno, perfettamente compatibili con la linea, magari posizionando un semaforo.
Finita quell’esperienza amministrativa, non ho più potuto seguire i dettagli della vicenda e quindi non so perché, dall’ipotesi di superficie, ci ritroviamo oggi con un progetto in sotterranea, che è quello che sta creando i problemi alle piante e non solo. Posso immaginare che le Ferrovie (nel frattempo modificate nella composizione aziendale), essendo titolari dell’opera, abbiano fatto le loro valutazioni e fatto questa scelta, ma ignoro tali valutazioni e quindi non posso dire se le condivido o no. Oggi, comunque, ci ritroviamo con la linea in sotterranea in corso di realizzazione e – da antico oppositore di quest’ipotesi – dico che però a questo punto è bene che si completi, perché comunque risulterà utile (nel complesso dei provvedimenti: da sola sarebbe meno utile) e non si può rischiare di bloccarla. Se si potesse anche fare aggiustandola in modo da abbattere meno alberi, bene. Altrimenti si proceda con la compensazione.
IL PIANO COMPLESSIVO.
Sia pure con questa importante differenza (anello in sotterranea piuttosto che in superficie), il modello che si sta portando avanti rispecchia complessivamente quello prospettato dall’amministrazione comunale di allora (e da noi consiglieri di opposizione alla Provincia). Il modello alternativo era costituito dalla cosiddetta Metropolitana Leggera. L’amministrazione provinciale del tempo immaginava una sola linea di metropolitana che dalla stazione, correndo sostanzialmente sotto via Maqueda, Ruggiero Settimo, Libertà, Croce Rossa, arrivasse allo ZEN.
Oggi questa linea la vedo ancora disegnata in qualche carta dei futuri trasporti, ma non credo (e spero di non essere smentito) che ci siano atti amministrativi che vadano in direzione di una sua realizzazione.
A questa linea, noi eravamo contrari per vari motivi.
I costi, ancora una volta. Tutta una linea sotterranea sarebbe costata da sola quanto molte altre opere possibili messe insieme, già nelle sue stime iniziali di costo, mentre al contempo sarebbe stata molto meno utile di tutte quelle altre opere messe insieme (si ricordi, ad esempio, che le distanze tra le fermate di una metropolitana sono necessariamente più grandi di quelle su una linea di tram, prefigurando quindi un trasporto utile solo per spostamenti più lunghi).
Naturalmente, i tempi e le difficoltà tecniche. Vedendo adesso ciò che succede con il raddoppio del passante ferroviario e con il completamento dell’anello ferroviario, direi che siamo stati profetici: pensate a cosa avrebbe significato scavare sotto il centro storico, con aree archeologiche e i letti di due antichi fiumi ancora alimentati da sorgenti. Tanto che i sostenitori dell’opera sostenevano che, per evitare questi ostacoli, le fermate sarebbero state anche a 60-70 metri di profondità. Avete presente quanti sono 60 metri? Ben più di un palazzo di dieci piani. E poi, per quanto tempo tutto l’asse centrale della città sarebbe stato bloccato da tali lavori? Pensate ai disagi attuali di via Emerico Amari e moltiplicate.
E, infine, l’impatto ambientale: l’opera comportava un movimento terra ingentissimo (con relativi camion e discariche) e la prospettiva di recidere non qualche albero, ma forse tutti quelli di via Libertà.
Leggo, nel dibattito di oggi, ancora qualcuno che invoca la realizzazione di quella linea. Dall’altro lato vedo nei nuovi piani dell’amministrazione, recentemente esposti, tre nuove linee di tram in aggiunta a quelle che si stanno completando, una delle quali unirebbe nella sostanza la zona della Stazione a Mondello, rendendo di fatto inutile quella vecchia ipotesi sotterranea. A mio avviso è una buona scelta.
Ricordare quel dibattito mi aiuta a dire a coloro che adesso lamentano il taglio degli alberi, pur senza voler sottovalutare le loro ragioni (e quindi sperando negli aggiustamenti promessi per salvarli e nel verde compensativo laddove ciò fosse impossibile), che Palermo ha rischiato danni ben maggiori, connessi con il progetto di metropolitana leggera, che spero non venga più riproposto.
Naturalmente, conosco le obiezioni di chi dice che il trasporto di superficie limita il traffico veicolare privato. Ne sono cosciente e dico che questa limitazione è e dev’essere una prospettiva deliberata, simile a quella operata da molte altre città in Italia e altrove. Conosco anche le obiezioni di quelli che dicono che comunque “prima” bisogna fare qualcos’altro (i parcheggi, aumentare i bus, …). Spero che non me ne vogliano se dico che “prima” c’è sempre qualcos’altro da fare: è l’argomento migliore per non iniziare mai.
Alberto Sciortino.
Non posso che commentare negativamente l’esperienza di questo ex consigliere provinciale. Mi spiace.
Sono convinto della buona fede delle scelte operate da costui ma:
1) ogni volta che si parla di costi elevati, dopo 30 anni di mobilità pubblica inesistente in una città di un milione di utenti (compresi i lavoratori che vengono dalla provincia) penso alle centinaia di miliardi persi dagli stessi in attivi e perdite di tempo e di soldi in carburanti e, di conseguenza, la mancanza di sviluppo, senza contare i mancati introiti della contabilità pubblica. Non ci si rende ancora conto che una città moderna priva dei giusti mezzi pubblici, specialmente in tempi di buona salute economica, rappresenta un cancro mortale per tutti gli aspetti della vita cittadina. Tutti.
2) Emerge dal discorso dell’ex consigliere la totale mancanza di fiducia nei confronti dei professionisti di cui loro stessi si circondano. Che vuol dire “difficoltà tecniche”? Le difficoltà tecniche si affrontano come fanno all’estero; si cercano soluzioni, anche per costruire metropolitane subacquee o tunnel di dimensioni immense sotto immense città costiere ed attraversate da “fiumiciattoli” ( ironicamente, potreì fare centinaia di esempi) molto più grandi di quelli sotterranei a Palermo. E’ umiliante, per me che leggo, leggere di un ex amministratore che per non decidere ha fatto molti più danni di quanti ne avrebbe fatti se avesse deciso e fallito, e oggi parla di scelte (l’immobilismo al quale ha contribuito) PROFETICHE (come se un ritardo di due o tre anni sul passante ferroviario per un’oggettiva difficoltà tecnica risolvenda [perché si sta risolvendo, come l’avranno risolta i nostri avi nello scavare l’attuale tunnel ferroviario in funzione] sulla tabella di marcia possa generare scaldalo in una città dove abbiamo aspettato un autostrada 40 anni senza contare tutto il resto!!). Umiliante per tutti.
3) Che obbrobrio pensare un ALN668 (treni operanti lungo l’anello ferroviario) o qualsiasi altro treno (altro che pensiline, senza contare tutte le norme restrittive sulla sicurezza del traffico ferroviario!!!!) fuoriuscire dal Porto e raggiungere piazza Politeama e la stazione Lolli, tagliando di fatto in due PER SEMPRE la città. Idea pessima.
Questo intervento, per quanto utile, è l’ennesima conferma negativa degli amministratori che abbiamo avuto in questa città.
Ripeto e confermo il dispiacere. Io non non mi altero quasi mai, ma questa lettera mi ha lasciato veramente l’amarezza e il disgusto per una classe politica che spero possa essere archiviata.
Impariamo da queste negatività, come da quelle odierne (la disorganizzazione dei cantieri e l’indifferenza colpevole dell’attuale amministrazione nei confronti delle attività commerciali chiuse e massacrate dagli odierni lavori).
Questa città è cresciuta rispetto al 1994 e 1996. Crescerà ancora. Grazie all’ex consigliere, ma, personalmente, sono contesto che sia ex.
Sono totalmente d’accordo con Alberto Sciortino…persona che non ho mai conosciuto personalmente ma che so essere affidabile e seria.
Chi voleva scavare e sotterrare era un’amministrazione retta da un uomo non certo limpido e privo di scheletri dentro l’armadio…sopratutto se l’armadio si trovava in una certa villa frequentata da gente piuttosto equivoca 😉
Se allora si fosse dato retta ai piani di Orlando…oggi probabilmente avremmo una linea mista (sotteranea/superficie) perfettamente funzionante. Non parliamo poi di baggianate come la metro leggera…tanto mi pare evidente che il progetto sia stato da tempo abbandonato (meno male per Palermo e per le nostre tasche).
Le difficoltà tecniche, Alberto Daidone, sono (quasi) sempre affrontabili, ma non sempre con costi sostenibili….bisogna insomma che, come si suol dire…il giuoco valga la candela!
Per quanto riguarda la linea di superficie…ti sbagli dicendo che sarebbe un obbrobrio…per esempio la metro di Atene (modernissima ed efficiente) scorre in parte in superfice, con risultati stilisticamente non da poco.
Ecco per esempio una delle tante fermate di superfice http://www.atene.org/files/metro-atene.jpg
Oltretutto gli ALN668 non sarebbero stati tenuti in funzione (ci mancherebbe) quindi non avremmo visto catorci disesel girare per la città; non lo saranno neanche nel futuro anello!
La verità è che chi vuole sempre e solo bucare vuole solo una cosa…e sappiamo bene cosa; è solo grazie a questa amministrazione i lavori sono ripresi e procedono speditamente
concordo in pieno.
Ricordo benissimo questa diatriba tra Provincia e Comune, non sto qui a sindacare su quale mezzo di trasporto era corretto puntare, ma voglio RINGRAZIARE la politica locale panormita e sicula per i numerosi ritardi e disaggi che hanno causato al popolo siciliano in questi decenni.
Questa città e questa regione sono indietro anni luce rispetto al nord Italia grazie alla loro ignavia alla loro incompetenza alla loro farabuttaggine e al loro malaffare.
P.S.
non è possibile modificare il post scritto ????? Quel disagi con due gg è un pugno nell’occhio 🙂
sinceramente, da professionista del settore, trovo l’analisi di questo ex consigliere davvero approssimativa e imprecisa. Un articolo molto scadente sul piano tecnico, davvero, pieno di congetture non suffragate da dati, riscontri o studi dei flussi.
Esattamente come quando si parla di calcio al bar dove tutti sono allenatori professionisti… Qui siete tutti ingegneri con idee migliori e facilmente realizzabili…
L’unica cosa scandalosa di tutto quello scritto da lui che sono passati 20 anni per fare 3 linee del tram…
20 anni….A milano in 1.5 anni hanno fatto la nuova metro Lilla….Questo deve scandalizzare
sulla tempistica sono d’accordo: scandalosa. E speriamo che le nuove opere, le linee tram e la MAL in testa, partano il più rapidamente possibile
Sono perfettamente d’accordo con Andrea… Chi scrive quelle cose non solo dimostra di non conoscere l’argomento, ma di essere anche tecnicamente scarso in materia. Di soluzioni ce ne sarebbero diverse ma dire che un opera di questa sarebbe uno spreco di denaro pubblico, è come continuare a dire che Palermo non ha nessun problema di mobilità di massa… Prego i ragazzi della redazione di pubblicare il mio modesto contributo sulla metro di Lille che spiega invece come questa sarebbe davvero la chiave del successo… Ci sono 1000 argomenti da portare ad esempio per spiegare questa tesi, ma purtroppo ancora ci sta qualcuno che non crede nello sviluppo della città…
a parte che… se parliamo di “ricordi”, io RICORDO che l’anello doveva avere si un percorso in superficie, ma che passava dal lungo mare per andarsi a raccordare a C.le….
Stendo un velo pietoso sulle presunte problematiche relative a scavi vicino il mare o i fiumi o, peggio, alle profondità.
Aspetto invece l’analisi dei flussi previsti che sicuramente saranno state fatte per portare avanti le idee progettuali concorrenti di cui l’ex consigliere parla.
certo perche dover scalare a 60mt di profondita non è una cosa da tener in considerazione…o lo smottamento che puo provocare una metropolitana in prossimità del mare… non sono problemi di grande rilevanza…
Bah…un altro ingegnere -.-
fammi capire: è negativo che valuti da ingegnere (e professionista del settore) un articolo che parla in modo grossolano e parziale di argomenti di cui so trattare?
Bah, un altro qualunquista…
non è negativo che valuti negativamente un articolo…pero trovo assurdo che da ingegnere(e quindi con un minimo di conoscenze…presumo)ignori il fatto che le problematiche sopra elencate possono essere tali da far lievitare cosi tanto i costi e preferire altre soluzioni.
Ripropongo un mio intervento di qualche giorno fa già postato in questo sito. Prego che qualcuno mi dia delle risposte. Prego anche Mobilita a prendere una posizione netta circa l’abbandono del progetto della MAL che il Comune di Palermo, seppur in maniera velata, ha di fatto sancito con il progetto della linea tranviaria che segue pedissequamente quello che avrebbe dovuto essere il percorso della MAL :
… Credere che un tram possa sostituire una metropolitana è fantascienza. Il progetto della linea 6 ricalca pari pari il percorso della MAL. Anche se non è stato detto chiaramente da questa amministrazione è chiaro che l’intenzione sia quella di non procedere alla realizzazione della MAL. Ma questa è una storia vecchia. Sindaco e vicesindaco sono i medesimi che si rivoltarono contro la realizzazione della metropolitana a favore del tram degli anni novanta. Storia vecchia? Macchè! Ecco che, a distanza di vent’anni, stanno proponendo le stesse vetuste idee. Non capisco il motivo per cui debba essere considerata fantascienza la realizzazione di una linea metropolitana nella quinta città d’Italia. Spiegatemi cosa ci sia di fantascientifico in ciò. Spiegatemi, vi prego, il motivo per cui al nord si trovino i soldi per costruire un autostrada (mi riferisco alla Bre-Be-Mi) che corre parallela ad un altra, a tre corsie per senso di marcia (più la corsia di emergenza), la quale, esperienza personale, rimane VUOTA! Spiegatemi il motivo per cui a Milano sono già pronte ben quattro linee metropolitane, la quinta è in costruzione, e le altre si stanno prolungando. Spiegatemi, vi supplico, perchè a Brescia, città di 196.000 abitanti (Palermo è grande più del triplo) sia presente già una metropolitana leggera. Vorrei anche capire perchè Catania, città che conta meno della metà degli abitanti di Palermo, abbia una seppur piccola rete metropolitana. Ed infine spiegatemi il motivo per cui se a Palermo si parla di una, ed una sola, linea metropolitana, si deride il pensiero ed il progetto additandolo come fantascientifico. Spiegatemi la logica di tutto ciò.
d’accordo sul divario nord-sud e sul diverso trattamento. la metro e il tram sono opere diverse e sovrapponibili
Palermo è piena di ingegneri, esperti in opere pubbliche di qualsivoglia tiplogia (dai trasporti ai panneli solari), nonchè raffinati pensatori.
Ma in realtà è composta da una massa di benaltristi 😉
Innanzitutto ringrazio tutti per gli interventi. Non pretendo di rispondere a tutte le obiezioni, ma alcune cose le vorrei puntualizzare. Mi si scuserà se non cito i nomi di coloro a cui rispondo: ma sono interessato agli argomenti, non a discussioni personali che rischiano di perdersi in mille rivoli. Aggiungo che alcune obiezioni mi sono state fatte su Facebook, ma che mi pare più opportuno rispondere qui.
Sono d’accordo con chi dice che la mancanza di infrastrutture costa alla società nel suo complesso più di qualsiasi costosa infrastruttura. Detto questo, tra le infrastrutture possibili, se compito dei tecnici è trovare soluzioni tecniche, compito degli amministratori è guardare al corretto rapporto costi/benefici, con un occhio di riguardo all’impatto ambientale e sociale delle infrastrutture. Spero che su questo possiamo essere d’accordo.
Certo, le soluzioni tecniche si trovano pressoché a tutto: in fondo si sono anche costruiti aeroporti sul mare. Ma amministrare le risorse pubbliche cercando di metterle in relazione con i problemi, mi permetto di dire – senza nulla togliere ai tecnici – che è una cosa un po’ differente. Non più semplice o più complessa; non più o meno importante: semplicemente diversa. Se c’è una cosa che la mia esperienza di amministratore mi ha insegnato, è proprio questa.
Con questo spero di aver risposto anche a chi mi rimprovera la mancanza di dati tecnici, dati di flusso, ecc. Un articolo non è un trattato, i dati tecnici si discutevano (quei pochi a disposizione allora) negli incontri tecnici e comunque i dati tecnici possono ben poco se non c’è un’idea verso la quale si voglia andare (e che va ovviamente confrontata con quei dati, in un processo continuo).
En passant: a quelli che continuano a dire che gli amministratori (e i politici) sono tutti uguali (e non cito le aggettivazioni usate), dico che è un discorso che ho già sentito: lo ringrazio per la ripetizione, ma non mi pare abbia mai fatto pari grandi passi avanti ad alcuno.
A coloro che mi ricordano che l’ipotesi di completamento dell’anello ferroviario era diversa da quella che io descrivo, dico che hanno in parte ragione. In parte, perché il fatto è che allora non c’erano progetti precisi e si discuteva sia dell’ipotesi che qualcuno ha mostrato (l’anello che giunge in stazione centrale), che di quella cui io ho accennato. Più che di scarsa memoria, ho quindi peccato di omissione e me ne scuso. Ma se avessi dovuto citare tutte le ipotesi fatte l’articolo sarebbe stato molto più lungo e non era mia intenzione stendere un trattato. Se ho citato quella, è perché in qualche modo, sia pure non esattamente, ricalca il percorso che adesso si sta seguendo.
A coloro che inorridiscono sul “treno” in superficie, potrei rispondere un po’ malignamente che devono rivolgersi ai tecnici che “risolvono tutto”, anche come integrare un “treno” nel tessuto cittadino, visto che da tecnici veniva anche questa proposta. Fuor di battuta (spero nessuno se la prenda), la realtà è che allora non vi erano veri e propri progetti: si discuteva di ipotesi e quindi era ben difficile valutare come la realizzazione sarebbe avvenuta nella realtà. Magari, se l’ipotesi fosse andata avanti, si sarebbe scoperto che non tutte le soluzione tecniche sono buone… e si sarebbe dovuto optare per un’altra scelta. Del resto, anche la soluzione attuale non mi pare priva di problemi e contrattempi.
Il vero nodo del contendere, mi pare resti invece ancora la questione se realizzare o no una metropolitana sotterranea in questa città. Su questo, io rispondo serenamente che resto contrario. E’ lecito? Spero di sì (tra l’altro il mio essere contrario – si rasserenino i favorevoli – influisce oggi ben poco…). Lo sono soprattutto perché non voglio vedere la mia città sventrata per anni con tutti i rischi, i costi e i tempi che questo può comportare: meno che mai nel centro storico. Insisto anche nel dire che, a mio parere, una buona rete di superficie in sede propria, cioè non influenzata dai problemi del traffico, sopperisce alla mancanza della metropolitana, costando meno e con meno rischi.
A chi mi rimprovera di non credere allo sviluppo, mi permetto di obiettare che “sviluppo” è una parola dai molti significati. Forse semplicemente ne abbiamo in testa due diversi. Non necessariamente se l’infrastruttura è più pesante, c’è più sviluppo. Un’isola pedonale non pesa nulla, eppure agevola, a mio avviso, lo sviluppo della qualità della vita (e, con il tempo anche quello delle attività economiche: credo che le esperienze nel mondo non manchino in questo senso).
Ancora grazie a tutti, anche quelli polemici: fa parte della discussione.
Innanzitutto la ringrazio per essersi esposto in prima persona. Sarei veramente felice se tutti i politici (ed ex politici) aprissero un dialogo più diretto con i cittadini come ha fatto lei oggi.
In merito all’articolo: Palermo va pensata per il suo potenziale futuro, e non per il numero attuale di passeggeri. Fare politica vuol dire anche pensare in grande! (altrimenti non ci sarà mai un vero sviluppo), la metro cambierebbe davvero la città, il tram non credo….
Concordo tuttavia in pieno con le linee di tram dalla 1 alla 5; per “brevi” tratti infatti lo reputo un giusto compromesso tra costo e qualità del servizio.
La linea 6 invece è a mio parere una grandissima sconfitta. Vivo a Milano e se dovessi pensare di fare il tragitto che compio ogni giorno in tram anzichè in metro mi metterei a piangere..
Giusto per farmi capire: a Milano con la metro per percorrere circa 6km impiego 15min. Quindi la MAL ci starebbe per fare 12km (distanza Oreto – Mondello) approssimativamente 30min. Con il tram ci vorrebbe almeno 1h!!!
Sinceramente se si vuole un giorno chiudere il centro storico e fare in modo che la gente lasci la macchina a casa, non gli si può chiedere di stare un’ora sul tram! Inoltre Mondello deve essere vista come un posto facile da raggiungere, punto turistico di fondamentale importanza… non la spiaggetta dei palermitani.
Un’ultima considerazione riguardo i problemi tecnici: bisognerebbe prima capire il tracciato, sondare il terreno e dopo con dati alla mano stabilire se bisogna veramente scavare a 60m o se si può evitare, dato che la metro esiste a Istanbul, Napoli, Roma etc…. non certo città senza un centro storico antico e ricco. (A Napoli ad esempio i resti ritrovati sono stati esposti nella metro stessa).
Infine sarebbe, a mio parere, davvero triste vedere tralicci del tram per tutto il centro storico di Palermo (ma questa è una mera opinione estetica)
mdm,
concordo in pieno. Anche io qualche giorno fa ho sollevato su questo sito le tue stesse preoccupazioni circa l’abbandono dell’ipotesi MAL sostituita da un altra linea del Tram. Mi sono stupito come nessuno le abbia condivise, anzi…Mi sembra inoltre strano che in un sito dove, mi pare, erano tutti entusiasti, compreso il team dei fondatori, del piano dei trasporti integrato, non abbiano speso una parola di dissenso al proposito. Dovremmo invece chiedere spiegazioni al Comune in merito. Perchè con questi cambi di direzione si rischia di perdere ulteriore tempo, oltre quello che ci hanno fatto già perdere i precedenti amministratori…
Pochi tra i più assidui frequentatori di questo sito hanno criticato la scelta di progettare la famosa linea 6 del tram. Moltissimi, mentendo sapendo di mentire, hanno sostenuto persino che, seppur aventi percorso identico, un opera non esclude l’altra. Come se a Palermo, dato ormai il capillare sviluppo dei mezzi di trasporto ci possiamo addirittura permettere di costruirne due, dagli ingenti costi, l’uno sopra all’altro. Come se questa scelta non presupponesse che invece altre zone della città sarebbero rimaste completamente scoperte… Il comportamento assunto da moltissimi degli utenti di questo sito è molto più che strano o, quantomeno a me, incomprensibile.
Alberto Sciortino,
vabbè, nelle altre città d’europa e del mondo sono tutti pazzi e sventratori di città…
Ricordo bene la disputa che contrappose comune a provincia tempo fa e devo dire che allora come allora io stavo con Musotto riguardo alla metropolitana in via libertà e con orlando per tutto il resto.A mio modesto parere l’approccio che porta a una contrapposizione ideologica tra chi è a favore del tram e chi è a favore della metropolitana è concettualmente sbagliato.Bisogna pensare ad un sistema INTEGRATO di trasporti che contempli metro,tram,autobus,car sharing,bike sharing,pedonalizzazioni.Specificatamente per Palermo va bene il piano attuale che prevede le tre linee del tram,l’anello e il passante ma a questo vanno aggiunte altre linee del tram ed un unica metropolitana sotterranea secondo il tracciato del vecchio uno (per chi ha i capelli bianchi) o dell’attuale 101 cioè Oreto-Piazza Alcide De Gasperi.Capisco che costa di più,che si possono trovare sorprese quando si scava, anche perchè si scaverebbe nel centro storico, ma stiamo parlando di una sola tratta cittadina che eviti soprattutto di distruggere la bellezza del liberty di via libertà ( platani abbattuti?) e della via roma.Ero e sono contrario al tram su questa tratta.Del resto già con il mitico sindaco Cammarata si è sviluppato un progetto di massima per la metro leggera.MIlano,Roma,Torino,Napoli hanno il metro perchè noi no?Talebani del tram?
Parigi è collegata integralmente con il metro,si esce in alcune stazioni assolutamente insignificanti a volte molto povere e con molti magrebini eppure sono collegate.Io capisco Che Parigi non è Palermo ma io non ho detto di fare la stessa rete parigina solo una tratta non mi pare di proporre di sventrare la città.
Wow…piene di maghrebini? Chissa che disagio per i civilissimi parigini avere a che fare con i maghrebini. Non parliamo poi se un campione di civiltà come un palermitano dovesse scontrarsi con una maghrebino…che OVVOVEEEE!!
Guardate, per esempio, che orrore il tram (altro orrore) di una città retrograda e piena, purtroppo, di maghrebini come Rabàt:
https://www.youtube.com/watch?v=Si2pMP6LToQ
OVVOVEEEE!!
Fortunatamente il sig. Sciortino non si occupa più di politica. Dieci parole penso bastino per commentare quanto letto.
Fortunatamente il sig. Sciortino no. Sfortunatamente però, ed è quel che conta, il sindaco è lo stesso di vent’anni fa e come venti anni or sono propina le medesime becere idee…
Ricordo anch’io purtroppo il braccio di ferro tra Comune e Provincia negli anni 90, che ci ha fatto perdere dell’utilissimo tempo per sistemare il lungo e difficoltoso problema della mobilità a Palermo. Il pensare di abbandonare la realizzazione di una Mal a Palermo e’ a mio avviso una grossa occasione perduta. Mi riferisco alla dichiarazione dell’ex-consigliere Sciortino che si auspica che la tratta di Mal fino a Mondello non si faccia a vantaggio della linea 6 del tram. Non fare una Mal a Palermo, significherebbe aumentare il divario di efficenza con altre città italiane ed europee. Di recente sono stato a Milano per lavoro e mi muovevo principalmente in metro; un altro mondo altri servizi non paragonabili con il tram che tra l’altro a Milano e’ anche presente e che utilizzavo. IMPARAGONABILE!!!!!!!! Sarò ripetitivo, ma a Palermo l’unico sistema che possa seriamente risolvere il grosso problema della mobilità e’ una capillare rete metropolitana. Non perdiamo ancora dell’altro tempo con ipotesi palliative e che portano pochi risultati. I problemi costruttivi si risolvono con buoni progetti.
Sono un convinto sostenitore della Mal.
È avvilente leggere quello che ha scritto l’ex consigliere.
Senza falsa modestia c’è una città di gente laureata, colta, con master, che parla una o più lingue che ha viaggiato in lungove in largo per il mondi e che non sarà mai rappresentata da politici così ”provinciali”.
Noi guardiamo al mondo voi al massimo a Ficarazzi con tutto il rispetto percquei disgraziati che ci abitano e magari hanno avuto la sfiga di nascerci.
Vogliamo pensare che c’è speranza per questa città che non resteremo gli eterni ” vorrei ma non posso”.
Detto ciò non sono certo i personaggi come Cammarata la risposta alle nostre legittime aspettative.
Vogliamo gente nuova al potere con preparazione, cultura voglia di fare.
Gente onesta.
Saluti a tutti
A Milano ci sono quattro linee perché la rete è stata sviluppata a partire dal secondo dopoguerra. La linea lilla, la quarta, è stata completata in cinque anni, non 1,5 come sostenuto da qualcuno. Tutte le linee sono state realizzate seguendo gli studi di flusso e armonicamente rispetto allo sviluppo della città ( tranne la terza, la gialla, che infatti fu al centro di mangiatoie politiche notevoli, realizzata per i mondiali ’90).
Francamente, aldilà dell’impatto emotivo di avere una metropolitana, sono sempre stato scettico sulla Mal. Vorrei capire se esiste uno studio dei flussi che ne giustifichi la costruzione. Invece, continuo ad essere molto critico sulla scelta di lasciare l’anello a binario unico. A questo punto, l’unica maniera di valorizzare davvero l’infrastruttura sarebbe di invertire il senso di marcia, facendo viaggiare i convogli da Notarbartolo verso Lolli. Sarebbe un nonsenso essere a Notarbartolo e dovere passare da giachery, imp. Federico e Porto per arrivare al Politeama che è lì dietro.
Il discorso si potrebbe invertire;non avrebbe essere essere al politeama e dover fare tutte le fermate per arrivare a notarbartolo visto che è un anello,bisognerebbe studiare i flussi di traffico e capire se complessivamente c’e più utenza da politeama a notarbartolo o da notarbartolo al politeama
L’utilità del doppio binario è legato a due parametri:Quanto tempo si impiega a fare un giro completo (per sempio partendo da notarbartolo e tornando a notarbartolo ) e tempo che intercorre tra il passaggio di due treni.SE come dicono i treni passarreberro uno ogni cinque minuti e se per fare il giro ( considerando che l’anello e limitato ed è in sotterranea senza ostacoli o semafori) ci volessero 15-20 minuti il doppio binario è quasi inutile, migliorerebbe la situazione ma di poco,tanto più i due parametri di prima si alzano tanto più conviene il doppio binario.
La linea lilla se per questo non è stata ancora ultimata. la fermata San Siro aperta neanche un mese fa. Questo non vuol dire che dopo 2 anni la linea non fosse già attiva su poche fermate. 😉
..no, è che monta la rabbia a pensare a quel periodo orlandiano ( pur avendolo votato ieri come oggi, visto il nulla in alternativa) demagogia allo stato puro, ieri come oggi: ieri le piste ciclabili con la vernice di via Libertà che si interrompevano davanti l’edicola….oggi le fioriere in plastica per delimitare le aree pedonali….ieri i cantieri culturali fatti rinascere per finta…oggi idem….ieri l’assurdo veto sulla metropolitana …. oggi, mi sa che la MAL va a finire mal…
drigo, a proposito pensi che a Marsiglia per dire ( città con lo stesso numero di abitanti di Pa e per certi versi simile), oppure la stessa Catania, dove continuano ad estendere le linee della metro, siano pazzi? ma gli esempi sono infiniti, perchè è ovvio che negli spazi compressi delle città, sfruttare il sottosuolo è l’unica.in alcune realtà più avanzate, l’avevano capito già a metà ‘800…..
Io sono invece sicuro, senza bisogno di studio dei flussi, ma si potrebbe sempre fare.. che le stazioni di interscambio, previste nel piano dei trasporti, del politeama e di viale lazio, tra l’anello e la Mal sarebbero sempre affollate….Palermo cambierebbe veramente.. Invece secondo me in questo modo, senza la mal, l’anello rimarrebbe tristemente l’unica linea sotterranea che entra in città..a questo punto mi chiedo? non si poteva fare anche in questo caso in superficie? Concordo invece sul binario unico dell’anello…qualcuno sa dare notizie se almeno nelle stazioni ci sarà il doppio binario per fare circolare due treni in senso opposto?
@gerry 69: sono totalmente d’accordo con le tue valutazioni e con le tue proposte. Una città come Palermo dovrebbe avere delle linee metropolitane (ed anche “pesanti”), in virtù della sua popolazione e della sua alta densità abitativa (che rende la metro la scelta più opportuna). La sostituzione con i tram mi pare un ripiego, una scelta poco lungimirante che rischia di finire come la circonvallazione (che non riesce a sostituire la tangenziale mancante).
Buongiorno a tutti,
necessito di un’informazione…. ma in che anno siamo?
E’ possibile che nel 2015 dobbiamo ancora sentire parlare di difficoltà realizzative?
Nel 1988 in sinergia con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo sviluppammo (la scuola che frequentavo) dei tracciati di massima, con studi sui flussi, ideando delle potenziali linee metropolitane. Io facevo parte di uno di questi gruppi di lavoro. Lavori che sono stati poi presentati sia al comune che alla provincia.
A quasi 30 anni da allora sento ancora parlare di linee ferroviarie che passano sulle strade… stiamo aspettando con ansia la fine dei lavori del passante ferroviario per dire addio anche agli ultimi passaggi a livello ancora in esercizio….. e noi che pensiamo di mettere ancora ostacoli sula già precaria rete stradale Palermitana…
La realizzazione di una MAL non necessariamente prevede l’abbattimento di alberi….. Oggi si scava con la TBM e ad una profondità tale che non interferisce con palazzi… archeologia…. fiumi…. etc etc….. e questa tecnologia esisteva anche quando VOI vi siete opposti all’unica opera pubblica che potesse dare slancio a questa dannatissima città!!!
Come in altri tempi ho detto. Palermo necessita/va di 3 linee Metro…. lineari di grande Utilizzo.
Oltre la Oreto –Mondello
La Rocca–Foro Italico
E poi quella che in parte è la linea 2 del Tram la Borgo Nuovo–L.do Da Vinci–Via Galilei–V.le lazio —Stadio.
Tutto il resto… integrato a questi 3 assi….
P.S. nel 1987 iniziarono i lavori per la costruzione del tunnel sotto la MANICA.
50 KM, 11 talpe impiegate…. anni di lavoro…. per scavare 3 gallerie…. quindi alla fine i Km sono 150…..
per dirla alla Bersani (così non ci allontaniamo dal pensiero politico del Sig. Sortino) siamo mica qui a cambiare gli infissi al colosseo….
Ovviamente il mio commento precedente era in risposta a questo. Chiedo scusa per la svista.
Certo! in tutte le città del mondo cercano di interrare le linee ferrate che arrivano fino al mare (senza andare l’ontano, a Messina c’è la squallida linea ferrata che arriva al porto in superficie e che si sta progettando un suo interramento) e Palermo quando ha la possibilità di progettare da ZERO, secondo queste menti illuminate, dovrebbe scegliere l’ipotesi in superficie? per cosa? per risparmiare soldi? a me sembra invece che con l’importanza del progetto, e con l’importanza di Palermo quinta città d’Italia si stia già spendendo troppo poco! Sono veramente stufo di questa politica del facciamo le cose economiche e scadenti, soprattutto in progetti di questa importanza ed in una città dove il turismo dovrebbe essere la prima priorità. Questo non si chiama buttare soldi, si chiama investirli…le amministrazioni sembrano non capirlo. Non basta fare una fermata in centro, DEVI farla anche bella oltre che funzionale.
Detto questo, apprezzo ovviamente gli sforzi che si stanno facendo fino ad ora, ma non sono sufficienti, Palermo si sta risvegliando, ma siamo ancora molto, molto indietro rispetto alle dinamiche europee.
Dio, che letterina banale! Eccellente per uno scolaro da Quarta Elementare, o Quinta, ma totalmente patetica se scritta da un adulto. Comunque questo rafforza il mio pensiero che Palermo è governata da pappemolli.
Credo che dobbiamo essere grati al Sig. Sciortino perché dalle sue parole traspare l’onestà intellettuale di una persona che si è posta dinanzi ai problemi avendo ben presente l’interesse generale e non qualche interesse particolare. E questo è quello che si richiede ad un buon amministratore.
Nel merito, occorre ricordare che al tempo in cui furono prese le decisioni cui il Sig. Sciortino fa riferimento, consentire ingenti movimenti terra equivaleva a favorire la mafia (e oggi?), pertanto e sue perplessità erano (sono?) pienamente giustificate.
rispetto al signor sciortino per essersi opposto alla giunta musotto
volevano una sola linea metro dalla stazione allo zen. e il resto della città?
Ma come… Ti preoccupi fatto che il resto della città rimanga scoperto però ritieni che abbia senso costruire MAL e tram sullo stesso tracciato… Mah…
Invece adesso stanno collegando tutta la città tranne proprio la stazione con lo zen con il metro, forse impiegheranno il tram?Ma secondo voi la spina dorsale della città non è proprio stazione- piazza alcide de gasperi?Perche la stanno collegando alla fine di tutto il resto?